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Bikepacking e cicloturismo, due termini e due concetti diversi.
Vogliamo avvicinarci un po’ di più alla questione, individuarne differenze, vantaggi e svantaggi e le rispettive peculiarità.
Quando organizziamo i nostri viaggi o le nostre avventura in bici, che possono durare 4/5 giorni o anche diversi mesi, valutiamo sempre molto attentamente, in base alle caratteristiche del viaggio, come organizzare e con quali bagagli caricare la bici.
Un viaggio di tre giorni con pernottamento in hotel è diverso da un viaggio di diversi mesi in tenda.
Cosa significa bikepacking?
Il bikepacking è uno stile di viaggio in bici, dove i bagagli (delle borse apposite) vengono ancorati direttamente al telaio senza bisogno di portapacchi. Tutto ciò comporta un modo di viaggiare più leggero, e la scelta dell’attrezzatura che ci si porta dietro è ridotta al minimo necessario.
L’obiettivo è quello di muoversi più leggeri, mantenendo la massima maneggevolezza di guida.
Un concetto minimalista ed evoluto di cicloturismo insomma, che nasce negli Stati Uniti e che ormai si è diffuso ovunque nel mondo.
La bici da bikepacking completamente attrezzata può quindi contenere una borsa da telaio, una borsa da sella, una borsa da manubrio e una (o due) borse sul tubo orizzontale.
Queste borse hanno un volume compreso tra 0,4l e 15-20l a seconda del modello o dello “spazio di installazione” disponibile (triangolo del telaio). In questo modo, il bikepacker arriva facilmente a una capacità di 50-60 litri di volume di bagagli direttamente sulla bici.
Lo stile del bikepacking è modulare, ogni ciclista carica la bici in base alle proprie esigenze.
I vantaggi più evidenti sono il risparmio del peso, una migliore manovrabilità e una migliore aerodinamica. Ma ci sono anche alcuni svantaggi nel bikepacking, in primo luogo la capacità di carico e la difficoltà di accesso all’attrezzatura.
Il cicloturismo
Nel cicloturismo tradizionale, si parla ormai da anni dell’assetto “SixPack”.
I bagagli consistono in quattro borse laterali (due anteriori e due posteriori), una borsa da manubrio e una borsa da portapacchi (chiamata Trunk Bag).
Le borse da cicloturismo hanno bisogno di portapacchi a cui agganciarsi (uno posteriore e uno anteriore), quindi inevitabilmente rendono la bici più pesante e ingombrante.
Questo setup è pero molto capiente e maneggevole. Molti cicloturisti assegnano una “funzione” ad ogni borsa: cucina, camera da letto, attrezzi per riparazioni, dispensa, ecc… ma anche qui sono numerosi i modelli che si differenziano concettualmente.
Solitamente le borse da cicloturismo hanno un volume di 30L (borse anteriori), 40L (borse posteriori), 20L (trunk bag) e 8L litri (borsa da manubrio). La classica configurazione da sei pezzi può occupare rapidamente circa 90-100 litri di spazio di archiviazione.
Quindi qual è la scelta migliore?
Viaggiare in bicicletta per una lunga distanza (diversi mesi) di solito significa affrontare tutti i tipi di condizioni meteorologiche, dai climi tropicali caldi agli inverni gelidi. Se questo è il tuo caso, probabilmente avrai bisogno di più attrezzatura.
Quando pianifichiamo un viaggio in bicicletta di un anno (o anche di più), stiamo praticamente vivendo in strada, il che significa che a volte l’essenziale non sarà sufficiente, a meno che tu non sia un minimalista irriducibile. Potresti volere una tenda più grande, un sacco a pelo più caldo, attrezzi da cucina, un PC e quant’altro e di conseguenza ti suggeriamo la classica configurazione da cicloturismo.
Per i percorsi più brevi ti consigliamo di affrontarli con una configurazione da bikepacking. Se il tuo viaggio dura da qualche giorno a un mese, rinunciare al lusso è più facile. L’attrezzatura da campeggio essenziale può essere tranquillamente stivata nelle borse da bikepacking se le prepari con cura.
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