Monte Forcellone da Prati di Mezzo

Tra le montagne della Meta, all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, svetta il Monte Forcellone con i suoi 2.030 metri di altitudine. Dalla cima, nelle giornate particolarmente limpide, si possono vedere il mar Tirreno e il Vesuvio. È un itinerario affascinante che può essere affrontato sia in estate che in inverno, purché si disponga dell’attrezzatura adeguata e si presti la massima attenzione, dato che il percorso è segnato solo fino a Fonte Fredda. Da Picinisco (Provincia di Frosinone) si segue la strada verso Prati di Mezzo. Una volta raggiunto il parcheggio di Prati di Mezzo (1.402 metri), si inizia seguendo il sentiero N2 del Parco, che costeggia uno skilift. Alla fine di questo, si incrocia la partenza di un altro skilift; una volta raggiunto l’arrivo del secondo impianto, si segue il sentiero sulla sinistra, che porta a una sella da cui si apre la vista sul sistema montuoso. Si risale la valle con il monte Forcellone davanti agli occhi. La natura del percorso cambia con la presenza di rocce. Si arriva a un grande blocco di roccia da cui sgorga acqua, noto come Fonte Fredda (1.681 metri). Da qui il percorso non è più segnato. Nei pressi della Fonte, si continua sulla destra per raggiungere la Sella di Prato Piano (1.827 metri), situata tra Monte Forcellone (a destra) e Monte Cavallo (a sinistra), da dove si prosegue ancora verso destra. Si supera un piccolo lago e si segue un sentiero evidente sul crinale. Si sale fino a raggiungere la cresta e, quando la cima è ormai visibile, si gira a sinistra per raggiungerla. Si arriva in vetta al Monte Forcellone, a 2030 m di altitudine, riconoscibile dalle due croci, di cui una dotata di campanella. Per la discesa si segue lo stesso percorso dell’andata. In questa escursione l’ambiente è veramente molto suggestivo e ad ogni passo si ha sempre la netta sensazione di camminare in una valle alpina. Gli elementi ci sono tutti: ruscelli, conche, guglie e grandi pianori. Il nostro unico consiglio è quello di scegliere per questa escursione un’ottima giornata di sole per evitare di ritrovarsi, in caso di pioggia, in un gigantesco pantano e senza la possibilità di riparo. In tutta la zona infatti non esistono ripari ne tanto meno rifugi: unico elemento per cui abbiamo la certezza inconfutabile di non trovarci in un angolo delle Alpi.

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