Il Grande Anello dei Sibillini

Il Grande Anello dei Sibillini è un trekking di circa 120 Km da percorrere in 9 tappe. Il percorso, interamente segnalato, attraversa l’intera catena montuosa dei Sibillini. Nove giorni a piedi nel Parco tra ambienti naturali, paesaggi pazzeschi e l’inestimabile patrimonio storico-culturale di queste zone. Nei punti tappa del trekking sono presenti rifugi escursionistici. Il percorso è descritto in senso orario partendo da Visso, sede del Parco, ma può essere compiuto anche iniziando da un qualsiasi altro punto tappa, così come possono essere percorsi singoli tratti, con escursioni in giornata. L’intero anello è fruibile, ma, a seguito degli eventi sismici del 2016-17, si sono rese necessarie alcune deviazioni lungo il percorso; inoltre alcuni rifugi gravemente danneggiati sono stati delocalizzati in strutture temporanee.

Foto di @luc88@il_burberomontanaro

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Il Grande Anello dei Sibillini

➡️ Clicca qui per andare al punto di partenza: GOOGLE MAPS (Visso Borgo d’Italia)

⛺️  E’ sempre opportuno verificare se i rifugi sono aperti nei giorni in cui si programma l’escursione, informandosi presso le case del Parco oppure contattando direttamente i gestori. Per ulteriori informazioni visita il sito Grande Anello dei Sibillini.

🕜 Il trekking varia tra i 560 e  i 1794 m di altitudine. Il periodo consigliato va da inizio Maggio a Ottobre.

💡Curiosità: Il Grande Anello dei Sibillini è ritenuto tra i più bei itinerari d’Italia, grazie ai suoi panorami selvaggi, agli antichi borghi, alle foreste scoscese e ai vasti pascoli.

⚠️​ Gli eventi sismici del 2016 non hanno compromesso la percorribilità del grande anello dei Sibillini, ad eccezione di alcuni brevi tratti che attraversano delle zone rosse (Come a Visso e a Campi di Norcia), più informazioni qui.

🗺️ Mappa e altimetria del trekking “Il Grande Anello dei Sibillini“:

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Difficoltà

Escursionistico E

Dislivello+

5423 m

Dislivello -

5543 m

Distanza

120 Km

Tempo

9 Tappe

Tappa 1

Visso – Cupi 

Dislivello + 800 m
Dislivello – 432 m
Tempo 4,5 ore
Distanza  12,1 Km
Difficoltà E

Il grande anello dei Sibillini inizia da Visso, sede dell’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Si attraversa la parte di centro storico e si sale in direzione della Rocca di S.Giovanni con la torre del Mastio. Il sentiero risale il versante ovest del Monte Careschi fino a giungere al cospetto dei prati-pascolo dell’Altopiano di Macereto dove in lontananza si vede il Santuario ottagonale di stile bramantesco, perfetto esempio di architettura rinascimentale della regione Marche. L’arrivo a Cupi garantisce altre e profonde visuali verso nord e l’Appennino Umbro-Marchigiano.

Tappa 2

Cupi – Fiastra 

Dislivello + 495 m
Dislivello – 723m
Tempo 4,3 ore
Distanza  9,8 Km
Difficoltà E

Risalendo il versante sinistro di Costa Tranquilla si raggiungono i pascoli alla testata della Valle di Campobonomo fino alla dorsale del Monte Coglia. Da qui, una lunga discesa, da cui si aprono ampi panorami sul Lago del Fiastrone, conduce a Trebbio di Fiastra. La prima parte del percorso attraversa un ambiente caratterizzato da praterie montane. La seconda parte dell’itinerario è invece caratterizzata dagli splendidi panorami che si aprono sull’alta Valle del Chienti e sulla conca di Camerino, racchiusa tra due morbide dorsali montuose che si sviluppano verso il M. S. Vicino e il M. Catria. La discesa dal Monte Coglia verso Fiastra, attraverso tratti di bosco di faggio e di querce, offre invece suggestivi scorci sull’azzurro lago del Fiastrone e sui piccoli borghi circostanti.

Tappa 3

Fiastra – Monastero

Dislivello + 518 m
Dislivello – 528 m
Tempo 4 ore
Distanza  9,1 Km
Difficoltà E

Si attraversa l’ampia dorsale che, dalla Punta del Ragnolo e il Pizzo di Chioggia, scende sulla valle del Fiastrone che offre ambienti di straordinario interesse naturalistico e grandiosi scenari di selvaggia bellezza. Lungo l’itinerario si aprono scorci panoramici sul tratto più impervio e profondo della valle, in cui le acque impetuose del torrente hanno inciso la roccia calcarea formando un’impressionante forra.

Tappa 4

Monastero – Garulla

Dislivello + 862 m
Dislivello – 743 m
Tempo 6 ore
Distanza  18,3 Km
Difficoltà E

Gran parte di questa tappa si svolge lungo un’ampia dorsale il cui versante orientale precipita sulle colline fermane e picene formando pareti rocciose e valli incassate. La sommità della dorsale è caratterizzata da vasti altipiani, denominati Prati di Ragnolo, che offrono in primavera spettacolari fioriture di specie particolarmente interessanti e vistose. Ai prati fanno da sfondo, verso sud, le affilate creste dei Sibillini e le profonde incisioni delle valli, e verso est, le armoniche colline marchigiane fino alla costa del mare Adriatico, in cui si staglia la sagoma del M. Conero. Oltre il valico di Pintura di Bolognola, si attraversa una faggeta sospesa sulla selvaggia Valle Tre Santi per proseguire, infine, alle falde dei rilievi che dal Monte Castel Manardo (1917 m) digradano verso Amandola e la Valle del Tenna.

Tappa 5

Garulla – Rubbiano

Dislivello + 440 m
Dislivello – 510 m
Tempo 4 ore
Distanza  9,7 Km
Difficoltà E

Con una serie di saliscendi si attraversa le suggestive valli dell’Ambro e del Tenna. Il paesaggio è caratterizzato dall’alternarsi di bosco misto a piccoli campi. Poco oltre il paesino di Garulla, completamente immersa nel verde, compare l’Abbazia dei S.S. Vincenzo e Anastasio. Da Capovalle il panorama si apre sulla lussureggiante valle dell’Ambro, sovrastata dall’imponente mole del Monte Priora e dal Balzo Rosso, uno sperone verticale di scaglia rossa, alto più di 300 metri. Oltre la dorsale del Monte Priora si staglia l’elegante sagoma del Monte Sibilla, con la sua caratteristica fascia di roccia rossastra denominata “La Corona”. E ancora si ritrovano i caratteristici appezzamenti coltivati, a Campi di Vetice, che sembrano sospesi tra le profonde valli dell’Ambro e del Tenna. Salendo verso Rubbiano, infine, ci si inoltra per l’angusto imbocco della Gola dell’Infernaccio

Tappa 6

Rubbiano – Colle

Dislivello + 863 m
Dislivello – 743 m
Tempo 5,5 ore
Distanza  13,6 Km
Difficoltà E

L’inizio del percorso è caratterizzato da praterie aride che, più in basso, sfumano nelle boscaglie, nei campi coltivati e in quelli abbandonati, riconoscibili dai segni ancora evidenti di antichi terrazzamenti. Oltrepassata la frazione di Isola S. Biagio la visuale si apre sulla valle dell’Aso “sorvegliata” dal paese di Montemonaco, che si affaccia sulla catena dei Sibillini e sulle colline picene fino al mare. Si prosegue al cospetto della lunga ed affilata cresta che dal Monte Banditello sale fino alla cima del Monte Vettore (2476 m), la montagna più alta dei Sibillini. Sul versante opposto della valle dell’Aso svetta invece il Monte Sibilla (2173 m), la montagna “magica” su cui si trova la grotta delle Fate, regno della mitica Sibilla Appenninica. Il Monte Torrone e l’imponente versante est del Monte Vettore dominano questo ultimo tratto di percorso.

Tappa 7

Colle – Colle le Cese

Dislivello + 650 m
Dislivello – 190 m
Tempo 6 ore
Distanza  18,6 Km
Difficoltà E

Si parte ai piedi dell’imponente versante orientale del Monte Vettore. Dalla cresta, che domina le piccole frazioni di Montegallo, precipitano canaloni di origine glaciale, che convogliano le acque sorgive e meteoriche nel bacino del torrente Fluvione, affluente del Fiume Tronto. Si prosegue poi lungo il “sentiero dei mietitori”. Dal valico di Forca di Presta si prosegue per circa 3 Km, fino al “Belvedere” sul Sentiero per Tutti NT2, fruibile anche con sedie a ruote. Giunti al Belvedere si prosegue fino a raggiungere il rifugio di Colle le Cese.

Tappa 8

Colle le Cese – Campi

Dislivello + 449 m
Dislivello – 1089 m
Tempo 6,5 ore
Distanza  19,5 Km
Difficoltà E

Si percorre la morbida dorsale montuosa che domina ad est i piani di Castelluccio e ad ovest, 600 metri più in basso, il piano di Santa Scolastica, le due principali depressioni tettoniche dei Sibillini. Gli spettacolari Piani di Castelluccio comprendenti il Pian Grande, il Pian Piccolo e il Pian Perduto, costituiscono un vasto bacino “chiuso” situato a 1300 m di altitudine. Dal bordo orientale del Pian Grande s’innalzano imponenti le “Coste del Vettore” che salgono, con un solo salto di quasi 1200 m, fino alla cresta affilata della Cima del Redentore (2449 m); il lato settentrionale è invece dominato dal suggestivo paesino di Castelluccio, anch’esso gravemente colpito dal sisma del 2016, la cui economia è ancora basata prevalentemente sull’allevamento di ovini e bovini e sulla coltivazione della nota lenticchia. Oltre il valico di Forca di Giuda (1794 m), che rappresenta il punto più elevato dell’intero Grande Anello dei Sibillini, il panorama si apre sulla Valle del Campiano, dove gli ambienti naturali si integrano mirabilmente con i segni della millenaria presenza umana, disegnando un paesaggio di rara armonia, costellato di pregevoli luoghi sacri, villaggi e ruderi di castelli arroccati sulle pendici dei monti, come quello di Castelfranco (1370). Si giunge quindi nel suggestivo borgo medioevale di Campi Vecchio, ove i segni del sisma sono ancora molto evidenti.

Tappa 9

Campi – Visso

Dislivello + 345 m
Dislivello – 585 m
Tempo 3,5 ore
Distanza  9,5 Km
Difficoltà E

Risaliti al valico situato a 1200 m tra il Monte Lungo e il Monte Macchialunga si entra, tra pascoli secondari e sparuti campetti coltivati, nella conca dei Casali dell’Acquaro, una delle aree meno frequentate del Parco. Si scende quindi nella boscosa valle di Visso, che ha rappresentato, in passato, la più importante via di comunicazione con l’antico centro storico di Norcia. Sono i colori che la vegetazione regala nelle diverse stagioni a caratterizzare questo paesaggio: in autunno spicca il giallo oro e il rosso intenso degli aceri; in inverno sono invece le bacche rosse e lucide della rosa canina a risaltare nel bianco della neve; in primavera fioriscono le piante del sottobosco, come i ciclamini, le primule, le viole e l’erba trinità; d’estate, infine, il verde compatto delle chiome si movimenta con giochi di luci ed ombre. Questo è lo scenario in cui si muove silenzioso il lupo appenninico.

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