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Marmarole Runde: un trekking da sogno alla portata di tutti
Un’escursione dai panorami mozzafiato immersa nel cuore delle Dolomiti, riconosciute dall’ UNESCO come Patrimonio dell’Umanità. Un’avventura tra rifugi, della durata variabile tra 4 e 6 giorni, all’insegna della natura, del piacere, della tradizione e del relax. Il Marmarole Runde, come suggerisce il nome, permette di compiere l’intero giro attorno alle Marmarole, una suggestiva catena montuosa del Cadore, percorrendo un tragitto di ben 44,9 chilometri. Lungo il cammino si incontrano sette rifugi, offrendo la possibilità di personalizzare il numero di tappe e il dislivello giornaliero in base alla propria preparazione fisica e al ritmo di marcia. Per godere appieno di questa straordinaria esperienza, l’ideale è suddividerla in 3-4 giorni. Per offrire una panoramica dettagliata, descriveremo il tragitto tappa per tappa, così da permettere a chiunque di pianificare il proprio percorso in totale autonomia. Questo itinerario non è una semplice escursione, ma un viaggio che regala emozioni uniche, un’esperienza che solo la montagna può offrire. Alcune sensazioni potranno essere raccontate, altre rimarranno scolpite nel cuore di chi lo percorre. Non si tratta di un’impresa proibitiva, ma di un’avventura che arricchirà il vostro spirito, lasciando ricordi indelebili da condividere con le generazioni future o da custodire gelosamente tra le esperienze più preziose. Il Marmarole Runde prende il via dal Rifugio Monte Agudo, sopra Auronzo di Cadore. Si può raggiungere il punto di partenza sia a piedi, seguendo un sentiero di 3,8 chilometri con un dislivello di 700 metri, sia tramite gli impianti di risalita, disponibili al costo di 15 euro. Una volta giunti al rifugio, il panorama che si apre davanti agli occhi è spettacolare: si distinguono chiaramente alcune delle vette dolomitiche più celebri, come le Tre Cime di Lavaredo, la Croda dei Toni, il Popera, il Monte Cristallo e i Cadini di Misurina.
🖋️“…e il sole calante le aguglie tinga e le pallide Dolomiti, sì che di rosa nel cheto vespro le Marmarole care al Vecellio rifulgan, palagio di sogni, eliso di spiriti e di fate..” (Cadore, di Giosuè Carducci)
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Marmarole Runde: un trekking da sogno
➡️ Clicca qui per andare al punto di partenza: GOOGLE MAPS (Inizio trekking, rifugio Monte Agudo)
ℹ️ Le tappe descritte sono indicative. Ogni escursionista è libero di organizzare la propria escursione pernottando nei punti sosta che preferisce.
🚎 Dal parcheggio auto degli impianti di Monte Agudo, è possibile raggiungere il Rifugio con le seggiovie www.monteagudo.it oppure a piedi in circa 1:30 ore seguendo il segnavia 271 che si sviluppa dapprima su comoda strada forestale e poi, da quota 1300, su sentiero.
Il Rifugio Monte Agudo è raggiungibile anche salendo direttamente dal centro di Auronzo.
🕰️Il periodo migliore per percorrere il Marmarole Runde va da inizio luglio fino a metà settembre.
⛺️ Ogni tappa offre punti di sosta per ogni necessità grazie ai numerosi rifugi presenti. In ordine: : rifugio monte Agudo, rifugio Ciareido, rifugio Baion, rifugio Chiggiato, rifugio Capanna degli Alpini, rifugio Galassi, rifugio San Marco
⚠️ Il percorso ad anello permette in 3/5 giorni di effettuare l’intero periplo del gruppo, attraversando prima il soleggiato e verde versante sud, per poi scoprire le più ripide e severe pareti a nord ovest. La percorribilità degli itinerari in un ambiente montano è strettamente legata alle condizioni contingenti e dipende quindi da fenomeni naturali, cambiamenti ambientali e condizioni meteo. Per questo motivo, le informazioni contenute in questa scheda potrebbero aver subito variazioni. Prima di partire, informati sullo stato del percorso contattando il gestore dei rifugi sul tuo percorso, le guide alpine, i centri visitatori dei parchi naturali e gli uffici turistici. L’itinerario è di tipo escursionistico.
🗺️ Mappa e altimetria dell’ escursione “Marmarole Runde: un trekking da sogno“:
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Altitudine Max | 2255 m |
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Difficoltà | E / EE |
Dislivello+ | 2830 m |
Dislivello - | 3299 m |
Distanza | 44,9 Km |
Tempo | 3/4 giorni |
Tappe
N° | Tappa | Altitudine Max | Distanza | Dislivello + | Dislivello – | Tempo di Percorrenza |
1 | Rifugio Monte Agudo -> Rifugio Ciareido | 1930 m | 6,40 km | 400 m | 100 m | 2,5 ore |
2 | Rifugio Ciareido -> Rifugio Baion | 1960 m | 2,52 km | 30 m | 140 m | 1 ora |
3 | Rifugio Baion -> Rifugio Chiggiato | 1950 m | 5,10 km | 180 m | 110 m | 2 ore |
4 | Rifugio Chiggiato -> Capanna degli Alpini | 1890 m | 6,68 km | 250 m | 750 m | 3 ore |
5 | Capanna degli alpini -> Rifugio Galassi | 2020 m | 4 km | 620 m | 2 ore | |
6 | Rifugio Galassi -> Rifugio San Marco | 2110 m | 3,81 km | 90 m | 310 m | 1,5 ore |
7 | Rifugio San Marco -> Palus San Marco-Auronzo | 2110 m | 10,6 km | 430 m | 1110 m | 4,5 ore |
Descrizione tappe
Tappa 1
Rifugio Monte Agudo – Rifugio Ciareido
Dal rifugio, si scende per un breve tratto lungo la pista, fino a immettersi nel suggestivo sentiero 271, che si sviluppa lungo la dorsale della Croda del Grazioso e del Col Burgiou, alternando leggere salite e discese. Il percorso si collega poi, in località Pian della Mandra, con la mulattiera 1262, che sale dalla Val Salega. Lungo questo tratto, vale la pena fare una piccola deviazione per visitare un complesso di bunker, trincee e camminamenti appartenenti alle seconde linee della Grande Guerra, testimonianze storiche di grande interesse. Raggiunta Forcella Bassa, si svolta a sinistra imboccando la strada sterrata che conduce a Col dei Buoi, da cui si apre una vista spettacolare che spazia dalla Croda dei Toni al Peralba, fino alle Dolomiti d’Oltrepiave e al Duranno. Da qui, proseguendo per la carrareccia, si arriva in breve al meraviglioso Pian dei Buoi. Da questo punto, con una salita di circa 20 minuti lungo una stradina stretta, si raggiunge il Rifugio Ciareido, un magnifico punto panoramico con viste mozzafiato
Tappa 2
Rifugio Ciareido – Rifugio Baion
Scendendo per alcuni metri dal Rifugio Ciareido si arriva a prendere il comodo sentiero dell’alta via n°5 n°272 e salendo lievemente Vi porterà verso la zona denominata “Confin”. Da qui, verso sinistra, tra pini mughi e marmotte in breve al rifugio “Baion”.
Tappa 3
Rifugio Baion – Rifugio Chiggiato
Dal rifugio, si scende lungo il sentiero 262, che presenta tratti spesso scivolosi, fino a raggiungere un piccolo torrente. Dopo aver attraversato una valletta erbosa, si entra in un fitto bosco di conifere. Usciti momentaneamente dalla vegetazione, si risale un ripido ghiaione, per poi continuare nel bosco fino a lasciare sulla destra il bivio che conduce a Forcella Baion. Si procede in quota attraversando prima una fitta fascia di mughi e poi una rientranza caratterizzata da imponenti massi, fino a raggiungere Forcella Peronat. Qui si affronta una breve salita su rocce friabili, assistiti da una corda metallica, seguita da una discesa su un sentiero stretto ed esposto. Dopo una breve risalita, ci si trova alla base della spettacolare Croda Bianca, percorrendo una cengia leggermente esposta, ma attrezzata con una corda fissa per maggiore sicurezza. Si affronta poi un breve tratto tecnico in discesa, attraversando la base dell’imponente Vallone del Froppa, per poi entrare in una magnifica foresta di conifere. Lasciando sulla destra il bivio per il Jau de la Tana, in pochi minuti si raggiunge una sella situata a nord del Col Negroni, da cui si prosegue fino al Rifugio Chiggiato.
Tappa 4
Rifugio Chiggiato – Capanna degli Alpini
Dal Rifugio Alpino D. e G. Chiggiato (1911 m s.l.m.), si scende verso la Capanna degli Alpini (1395 m s.l.m.) lungo il sentiero CAI 260. Il percorso, piuttosto ripido, si sviluppa per circa un’ora e mezza, inizialmente attraversando boschi di abeti e faggi, per poi aprirsi con splendide vedute sulla Val d’Oten. Raggiunto il bivio con la strada sterrata del sentiero CAI 255 in località Diassa (1135 m s.l.m.), si svolta a destra e si attraversa il torrente omonimo grazie a una solida briglia. Proseguendo su un tracciato agevole, in circa un’ora si arriva alla Capanna degli Alpini.
Tappa 5
Capanna degli alpini – Rifugio Galassi
Dalla Capanna degli Alpini (1395 m), seguire il sentiero 255. Dopo aver lasciato sulla destra il profondo orrido, dove si getta la spettacolare Cascata delle Pile, si attraversa il torrente e ci si addentra in un bosco fitto. La salita si sviluppa lungo versanti coperti di vegetazione, con alcuni tratti ancora segnati dal passaggio di una recente valanga. Superata una breve discesa, si arriva al letto del torrente Oten, da cui si gode una vista straordinaria sulla vasta Val d’Oten, modellata dai ghiacciai, e sull’imponente sagoma del Monte Antelao. Si procede rimanendo sulla destra del torrente, per poi abbandonarlo e deviare nettamente a destra. Qui, con una serie di tornanti, si affrontano gli ultimi metri di dislivello che portano al Rifugio Galassi (2018 m).
Tappa 6
Rifugio Galassi – Rifugio San Marco
Dal Rifugio, si segue il sentiero 227, che con una salita caratterizzata da pochi tornanti conduce fino ai 2120 metri di Forcella Piccola. Da qui, volgendo lo sguardo a sinistra, si può ammirare l’imponente versante settentrionale dell’Antelao, lungo il quale si snoda la via normale di ascesa. Di fronte, oltre la Valle del Boite, si estende una straordinaria sequenza di cime dolomitiche, dal Monte Pelmo fino alle Tofane. Superata la forcella, il sentiero sale ancora leggermente per poi iniziare la discesa, attraversando un vasto ghiaione ai piedi delle maestose pareti della Cima Scotter e di Cima Bel Prà. Arrivati al bivio a quota 1870 m, si mantiene la destra continuando lungo il sentiero 227, che prosegue con lievi saliscendi in direzione del Rifugio San Marco. Sulla sinistra, invece, il sentiero 229 conduce al Rifugio Scotter, situato più in basso, nei pressi dell’abitato di San Vito di Cadore.Terminata la traversata sul ghiaione, si affronta un breve tratto in salita che porta all’interno di un magnifico bosco di larici. Dopo una breve discesa, si apre la vista su un ampio pianoro erboso, dove sorge il Rifugio San Marco (1823 m), un incredibile balcone panoramico sulle Dolomiti.
Tappa 7
Rifugio San Marco – Palus San Marco-Auronzo
Dal Rifugio, si prende il sentiero n. 226 in direzione nord-est. Dopo un dislivello di circa 70 metri, si raggiunge una sorgente d’acqua. Superato un breve tratto su facili roccette, il sentiero continua comodamente con una serie di tornanti tra i baranci sul versante sinistro, per poi spostarsi sulla destra e raggiungere il punto più alto dell’itinerario: Forcella Grande (2255 m). La discesa attraverso la Valle di San Vito è graduale e offre scorci spettacolari. Sulla destra, si erge isolata la Torre dei Sabbioni, mentre a sinistra dominano le imponenti pareti della Cima Bel Prà e del Corno del Doge. Poco più avanti, appare il maestoso gruppo del Sorapiss. A quota 2000 m, si incontra un bivio ben segnalato: sulla destra, il sentiero conduce ai bivacchi Voltolina, mentre a sinistra si raggiunge il bivacco Comici. Proseguendo dritto, si arriva sotto il Corno del Doge, da dove si apre una magnifica vista sulle Tre Cime di Lavaredo. Da qui, la discesa diventa più ripida, portando alla spettacolare cascata del Ciadin del Doge. Dopo una breve risalita lungo il versante destro della valle, ci si addentra nel cuore della Riserva Naturale Orientata di Somadida, dove una serie di tornanti stretti conduce al fondovalle. L’ultimo tratto del percorso prevede circa 2 km di mulattiera sterrata, che porta fino alla strada statale. Da qui, è possibile rientrare ad Auronzo utilizzando i mezzi pubblici, un taxi privato o percorrendo la pista ciclabile lungo il Fiume Ansiei, che in circa due ore conduce al parcheggio.
Video
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