Anello delle Pale di San Martino

Tra gli itinerari più suggestivi delle Dolomiti, l’ anello delle Pale di San Martino rappresenta una delle escursioni classiche per chi desidera immergersi nel cuore selvaggio dell’Altopiano delle Pale. Questo percorso regala panorami mozzafiato e attraversa alcuni dei luoghi più iconici del gruppo dolomitico, toccando due rifugi d’alta quota: il Rosetta e il Pradidali. L’avventura inizia dal Rifugio Rosetta “Giovanni Pedrotti”, situato a 2.578 metri d’altitudine. Questo rifugio è facilmente raggiungibile grazie alla moderna funivia che parte da San Martino di Castrozza, ma può anche essere conquistato a piedi con una salita di circa due ore per chi preferisce guadagnarsi la quota con le proprie gambe. Dal rifugio, situato sul bordo occidentale dell’altopiano, si prende il sentiero SAT n. 707/709 in direzione est, inoltrandosi nel vasto paesaggio lunare delle Pale. In corrispondenza del primo bivio, si svolta a destra imboccando il sentiero n. 709, che conduce al Passo Pradidali Basso. Questo tratto iniziale, sebbene non particolarmente ripido, è caratterizzato da saliscendi continui e da un panorama straordinario: le cime Vezzana, Cimon della Pala, Cima dei Bureloni e Focobòn dominano l’orizzonte in uno scenario roccioso di rara bellezza. Raggiunto il Passo Pradidali Basso (2.658 m), si prosegue in discesa lungo lo stesso sentiero verso sud, inoltrandosi nella Val Pradidali. La prima parte della discesa è abbastanza ripida, ma il paesaggio ricompensa lo sforzo: da un lato la parete verticale della Pala di San Martino, dall’altro l’imponente mole di Cima Canali. Poco più avanti si incontra il Lago Pradidali (2.241 m), un piccolo specchio d’acqua stagionale che si forma tra fine primavera e inizio estate in una conca di origine glaciale. Dopo poco si raggiunge il Rifugio Pradidali (2.278 m), un rifugio storico incastonato tra le rocce, ideale per una sosta rigenerante. Da qui, l’escursione prosegue in salita lungo il sentiero n. 715 verso il Passo di Ball. Il tratto si sviluppa in una conca dominata dal maestoso Campanile di Pradidali, un vero gioiello per gli alpinisti. Superato il passo (2.443 m), dedicato all’alpinista irlandese John Ball, si apre un nuovo panorama, questa volta verso le cime della Val di Ròda e, sullo sfondo, verso la zona della Cima Rosetta. Inizia quindi la discesa lungo il versante orientale della Val di Ròda, sempre sul sentiero n. 715, che in questo tratto diventa più tecnico. Il sentiero, spesso innevato anche in estate, scende lungo un terreno ghiaioso e sdrucciolevole, seguendo una cengia esposta dotata di corde fisse che aiutano nei passaggi più impegnativi. Questo è senza dubbio il tratto più delicato dell’intero giro: servono passo sicuro, assenza di vertigini e una buona esperienza escursionistica. Dopo aver superato lo sperone roccioso ai piedi di Cima Immink, si arriva a Còl de le Féde (2.278 m), una terrazza naturale posta sotto la verticalissima parete della Pala di San Martino. Da qui, si imbocca il sentiero n. 702 che risale la Val di Ròda fino al Passo Val di Ròda (2.567 m). L’ultimo tratto del percorso conduce nuovamente al Rifugio Rosetta, chiudendo così un anello di circa 11 km.

🟢 Scarica la TRACCIA e Segui LAVIA!