Passo San Marco: verso un valico di confine

A seconda delle condizioni della neve, si può lasciare l’auto nei pressi del Santuario della Madonna della Neve, poco oltre il borgo di Mezzoldo, oppure al nono tornante della strada che conduce al passo. L’itinerario, semplice e sempre ben battuto, è frequentato dalle motoslitte dirette al Rifugio Passo San Marco 2000. Tuttavia, nonostante la facilità del tragitto, è fondamentale evitarlo dopo abbondanti nevicate o durante improvvisi rialzi di temperatura, quando il pericolo valanghe aumenta considerevolmente. I tornanti della strada, sia prima che dopo il rifugio, possono essere soggetti a questi fenomeni (assicuratevi di consultare con attenzione il bollettino valanghe o contattate il rifugio per informazioni aggiornate prima di partire). Partendo dal parcheggio, si segue la pista battuta dalle motoslitte, che ripercorre il tracciato della strada statale verso il passo. Dopo circa 40 minuti di cammino, il sentiero si apre oltre il bosco, rivelando un panorama mozzafiato sulla testata della Val Brembana. Lo sguardo abbraccia il Monte Pegherolo, il Ponteranica e, poco più in alto, il Rifugio San Marco 2000. Superati due brevi tornanti, si raggiunge il rifugio, incastonato in una cornice selvaggia e spettacolare, ancor più suggestiva nella magia dell’inverno. Dal rifugio, situato a 1830 metri di altitudine, chi desidera proseguire può affrontare la salita finale seguendo il tracciato della strada o accorciando il percorso con una variante che taglia il tornante subito sopra (quest’ultima è consigliata per evitare un tratto più esposto). La strada prosegue in costa, offrendo una vista straordinaria sul Ponteranica, e conduce, in meno di un’ora, al Passo San Marco, a quota 1992 metri. Da qui, si apre un panorama a 360 gradi che lascia senza fiato: il Monte Azzarini, il maestoso gruppo del Cengalo e Badile di fronte, e il Ponteranica che domina l’orizzonte.

Bellissime foto di @giuseppe_demarco

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