Le Cascate di Lequarci

Le pareti verticali e lisce, ricoperte da lecci e vegetazione mediterranea, si innalzano fino a raggiungere quasi i mille metri di altezza. I Tacchi, così chiamati per la loro forma appuntita che ricorda quella dei tacchi di scarpa, caratterizzano il paesaggio interno dell’Ogliastra, in particolare nella zona di Ulassai. Questo territorio è ricco di acque sotterranee, con sorgenti e ruscelli che emergono dai rilievi calcarei e, durante i periodi di piena, danno origine a spettacolari cascate. Le cascate di Lecorci, situate a circa mezzo chilometro dall’abitato di Ulassai, nascono ai piedi di un tacco, poco al di sotto della grotta di Su Marmuri, la più grande dell’isola. Il percorso delle acque prosegue verso valle, unendosi, dopo tre chilometri, al flusso delle cascate di Lequarci, le più imponenti della Sardegna. Le acque del rio Lequarci, provenienti dagli altopiani di Baulassa e Martalaussai, scendono attraverso vari rivoli lungo una falesia calcarea ad anfiteatro, compiendo un salto di quasi cento metri e raggiungendo una larghezza massima di 70 metri. Dopo questo primo salto, il corso d’acqua scorre con impeto per un ulteriore dislivello di 75 metri, per poi riversarsi in numerosi piccoli laghi. Le cascate si trovano a sette chilometri dal paese, nella località di Santa Barbara, dove sorge una monumentale foresta. Nelle vicinanze è anche possibile visitare una chiesetta dall’architettura bizantino-romanica.  Essendo cascate alimentate dalle piogge, risultano particolarmente spettacolari e ben visibili dopo abbondanti precipitazioni. Si consiglia di prestare attenzione: sono osservabili già dalla strada statale, ma se non risultano visibili è probabile che siano in secca, come spesso accade in alcuni periodi. Il parcheggio più comodo si trova nei pressi della chiesa, punto di partenza di un sentiero breve e semplice, fatta eccezione per una ripida salita lungo una strada carrareccia. Successivamente, il percorso attraversa un bosco suggestivo che conduce al primo punto panoramico, da cui si può apprezzare l’ampiezza delle cascate, che raggiunge fino a 70 metri. Proseguendo, il sentiero permette di attraversare il fiume Lequarci e di raggiungere il lato opposto della muraglia naturale, fino al secondo punto panoramico. In caso di presenza d’acqua, è preferibile seguire il percorso secondario indicato dal tracciato GPS, utilizzato anche dal secondo punto panoramico per ricollegarsi al bosco. Il sentiero, come riportato dal tracciato, presenta alcuni saliscendi, ma nulla di particolarmente impegnativo. Lungo il percorso, si possono incontrare numerose piante di corbezzoli, i cui frutti maturano da ottobre a dicembre. È essenziale scaricare le traccia GPX e munirsi di un buon GPS, poiché in Sardegna la segnaletica è scarsa e spesso realizzata con omini di pietra, frequentemente danneggiati dal passaggio delle capre

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